lunedì 8 dicembre 2014

Solennità dell'Immacolata Concezione

Cammino del tempo di Avvento
anno B



Riflessione a cura di fra Francesco Scialpi

«Tu hai preservato la Vergine Maria da ogni macchia di peccato originale, perché, piena di grazia, diventasse degna Madre del tuo Figlio.
In lei hai segnato l’inizio della Chiesa, sposa di Cristo senza macchia e senza ruga, splendente di bellezza.
Da lei, vergine purissima, doveva nascere il Figlio, agnello innocente che toglie le nostre colpe; e tu sopra ogni altra creatura la predestinavi per il tuo popolo avvocata di grazia e modello di santità».
Il testo del prefazio della solennità dell’Immacolata Concezione della B. V. Maria ci introduce nel migliore dei modi nel mistero che oggi celebriamo: Maria preservata da ogni macchia di peccato originale in vista della divina maternità.
Ma il prefazio associa alla Vergine Maria la Chiesa, «sposa di Cristo…splendente di bellezza», che ha in Maria un’«avvocata di grazia e un modello di santità». Nel cuore del tempo di Avvento, con la celebrazione di questa solennità, contempliamo cosa accade nella nostra vita, quando come la Vergine Maria noi diciamo: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1, 38). In questo cammino di accoglienza della volontà di Dio per la nostra vita la Vergine Maria è innanzitutto avvocata di grazia, del dono gratuito dell’amore di Dio e modello di santità, perché ci indica che l’unica via per realizzare la nostra vita è accogliere la volontà di Dio e aderirvi con tutto noi stessi.




Sapienza francescana a cura di fra Dinh Anh Nhue Nguyen

Dai Sermoni di sant’Antonio di Padova (Domenica I dopo l'ottava dell'Epifania, 5):

Fa' bene attenzione che Maria, come si desume dai vangeli di Luca e di Giovanni, parlò solo sei volte, disse soltanto sei espressioni. La prima, «Come avverrà questo?» (Lc 1,34); la seconda, «Ecco la serva del Signore» (Lc 1,38); la terza, «L'anima mia magnifica il Signore» (Lc 1,46); la quarta, «Figlio, perché ci hai fatto questo?» (Lc 2,48); la quinta, «Non hanno più vino» (Gv 2,3); la sesta, «Fate tutto quello che vi dirà» (Gv 2,5).
Queste sei espressioni sono come i sei gradini d'avorio del trono di Salomone, i sei petali del giglio, i sei bracci del candelabro. 
Nella prima frase è indicato il fermo proposito di mantenere inviolata la sua verginità; nella seconda il suo sublime esempio di obbedienza e di umiltà; nella terza la sua esultanza per i privilegi che le furono concessi; nella quarta la sua sollecitudine per il Figlio; nella quinta la sua partecipazione alle altrui necessità; nella sesta la sua certezza nella potenza del Figlio.



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